[Strofa 1]
Dilemmi e drammi tramandati da millenni
Ingegno ai senni quando ti rendi conto che è da ignoto il luogo da cui provieni
Remi nel fiume degli schemi dell'universo
Verso nei sentieri dei pensieri veritieri e indaghi su te stesso
Io mi stresso, resto me stesso
Lo dico spesso: Edipo e il suo complesso
La psicanalisi di Freud, il suo concetto
Svevo e l’inetto, la concezione di inizio e fine
Del sublime, seguire le serpentine di pensieri contorti
Tieni rimari sorti in una fusione di confusione e saggezza
Che spezza i volti colti
Nelle vetrine coscienze assassine
Ci poggiano su mine, la cui esplosione imprime
Sulla nostra ragione la parola "FINE"
A volte 'sto sapere mi deprime
E più cerco di capire più mi avvolgo nelle spine
[Strofa 2]
Calibro sillabico, su fogli cogli l'attimo
A scatti dò miei tratti in modo rapido e lecito quando pratico
Chiudo scuole, suole, mole, goal, olé!
Parole e ole, bare e chiodi, ho modi, oscuro il sole
Golem, porre in ampolle golden, mille bolle blu
Polleg, no prob in crew, The Mule, cool, azione in loop
Stacca, ti lacca, pacca, catapecchia
Abracadabra, macabra cappa di fumi in doppia H
Attenti, tenti intenti, dieci menti comandate
Su dieci comandamenti, comando enti ambienti
Venti lenti, (quattro) elementi di cui senti e stenti
Ma non riempi i tuoi neuroni, sai, hai neutroni troppo spenti
Piangi, ay, dor, matador, pancia e goal, è goleador
Tresor, so’ il miglior punteggio hardcore, the best, d'or
Ho cosmi sismici, che muovo a vuoto, è fotosintesi
Liriche tra mimiche, chimiche e fiamme ossidriche
[Strofa 3]
Tramo il respiro della creazione che vivo all'interno del cuore
Come il Sole, arde di domande che a loro volta sono risposta ad una questione
Contaminazione del respiro, causa nausea, interruzione del cammino
Delineo l'ossessione di uno psicopatico assassino ed io sono il primo
Schema selettivo, tema cattivo, trema scribacchino ché il mio emblema è il tuo declino
Affino la mia percezione miro la quarta dimensione
Stilo nuova generazione, stimo chi coglie l'occasione
Descrivo la sensazione, concezione di cui sei privo
Affido il mio [?], mi affido al mio grido
Rido con chi condivide e divido ogni sorriso
Non vivo con l'emblema di Edipo
Resto me, dentro ogni cambiamento conseguenze
[Strofa 4]
Quando scrivo tu senti da che pulpito se illumino uno stupido
Comunico, lo mutilo e rigurgito più sudicio, è più ruvido
Di un brivido che accumulo in cumulo di un ibrido
Ti anticipo e ti supero e mi limito da subito resto lucido
Quadruplico 'sto multiplo, decuplico 'sto numero
Io dubito di esser l’unico che sia da recupero
Stappo un tappo di sughero, esubero subito
Dentro un feretro, penetro dentro l’utero
Muterò, aforme, enorme e norme in forme
Insipido, deforme da uno zucchero
A cui dò energia, incombe sopra l'energumeno
Solide, raccoglie polline dentro ad un tubero
Le rime che assumerò e le cime che io fumerò
Al minimo che sibilo di un timido riepilogo
Sia sintomo di un ripido cammino sopra il filo di un gomitolo
Che in bilico mi indica il destino