Niro
Polvere Pt. 2
Ho solo ventitré anni, un terzo della vita media
L’adolescenza mia tragicommedia, lusso e miseria
Russia e Siberia, garbo e cattiveria
Alle pagelle insufficiente ogni materia
Quasi buttavo una vita intera
Vivevo fuori dai miei occhi come un pazzo
Prendevo la luna a morsi con un salto
Strette di mano senza guanto, case d’asfalto
Sai fare macelli era sempre un vanto
Dalle feste private al parco
Dai gradoni dello stadio al banco
A calcio scarso ma se rappo spacco
In ogni brano mai detto il falso
E in caso di problemi mai vigliacco
Manco se c’hai il ferro scappo
Se ti serve qualcosa ho il contatto
Se ti serve qualcosa fai il contratto
Coi fratelli abbiamo fatto un patto
Grazie al covid, cento per cento sul mercato

Foto ricordo color seppia sono ancora squali
Quando bastava poco per venì alle mani
Quando gli altri piangevano agli esami, io ai funerali
Quando al muretto l’ho cacciati
Vita corta agli infami, lontani
Ho legami intellettuali e criminali
Un salto dal mio frà ai domiciliari
E poi nei caffè universitari
Buttavo soldi alle virtuali, ora incassi reali
Lei a letto tsunami, non dico il peccato ma i peccati
Per le cose gravi mai beccati
Saremmo sprecati per una vita comune da impiegati
Perciò scrivo brani, sperando che vadano virali
Per riempire i miei figli di regali, per riempì gli stadi
Per la gloria eterna, in garage due Ferrari
Alzarmi quando voglio e una villa a Bali
Da tre piani, da domani

Ricordo ancora quella macchina carica d’armi
Per fortuna non c’hanno fermati
Poi invitato al commissariato per il più piccolo reato tra i tanti
E poi le cene ai ristoranti
A diciassette su un 300 in autostrada senza la patente
Ho capito se non pensi prendi sberle
Vedevo lei in classe sorridente
E pensavo che bastasse far reati per piacerle, demente
Le compravo perle del colore dei suoi occhi come stelle
A parte lei solo storielle, poi quell’incidente
Chi in manette, chi in barelle
C’è chi ammira le stelle e chi le guerre
Sai un amico è morto, un altro quasi
Questo è il motivo per cui spacco basi
È per i miei nonni ormai scomparsi
E senza i miei amici sarei morto
Li difenderei pure nel torto fino a un bossolo nell’occhio