[Testo di "Narrami, o musa"]
[Strofa 1]
Narrami, musa, del buio che il sonno toglie
Di 'sto mattino, di quella luce, delle mie voglie
Il sole brucia i piedi, il letto scotta
Le lacrime asciugate lascian macchie nel cuore ed amaro in bocca
I pugni indolenziti, rosso sopra i vestiti
Il muro grida ancora tanto gli incubi sono accaniti
In una notte come un'altra niente di differente
Dalla sorte di chi se non lotta non è niente
Narrami di come nel baratro il tempo mi agita
Di come il cuore ansima, il fato, lo strappo all'anima
Narrami di come la sagoma mia si varica
Toccando terra non trova il tempo per la sua carica
Di come se il coraggio all'uomo di destin guerriero è dato
Io che con la guerra in testa e morte in cuor son nato
Di paura vivo, fin da bambino senza fiato
Dimmi tu, mia musa, se dal destino non son beffato
[Ritornello]
Sfondo con un soffio le porte del cielo
O musa, racconta di me che tremo
Mentre la mia penna si intinge nelle lacrime di Dio
Sento una scossa che spacca la schiena
O musa, racconta di lei che trema
Mentre combatto il demone che ho dentro
Niente è andato come volevo io
[Strofa 2]
Narrami, musa, della fedeltà di un cieco
Che la strada scopre dando parole, uccidendo l'ego
Poco tempo, sente che un passo avanti son cento indietro
E da perdente impara che senza cuore è due volte cieco
Allora ignoto fatti avanti, accogli e non sentirti battito
Lontano dai dibattiti, sui passi miei nell'angolo
E mentre gli occhi fingono
Le lacrime che ingoio il cuore irrigano
Non è se muoio che i demoni vincono
Dall'Aldilà sbranandovi nell'ombra come un'onda
Vi travolgerà un profondo soffio freddo come il Volga
Dall'orda funesta la testa del cieco che spunta
Lascia un eco di vita assordare la massa defunta
E se è furba la vita che faccia la mossa giusta
Manderò la mia ira nel mondo dentro una busta
E se è furba la vita che faccia la mossa giusta
Perché la mia lingua colpirà forte come una frusta
[Ritornello]
Sfondo con un soffio le porte del cielo
O musa, racconta di me che tremo
Mentre la mia penna si intinge nelle lacrime di Dio
Sento una scossa che spacca la schiena
O musa, racconta di lei che trema
Mentre combatto il demone che ho dentro
Niente è andato come volevo io
[Strofa 3]
Ti narro di lei che dà senso al mio cammino
Quei capelli scuri, pelle di latte ed occhi rubino
Di lei che come goccia s'infrange sul palmo calma
Lei che se la vita brucia, diventa ombra di palma
La bellezza non si poggia sopra i petali o sulle parole
La bellezza è l'ombra di un fiore, è il moto di un'emozione
Lo schianto dell'onda, il grido del male
Il vento che travolge, soffia il dolore del banale
È immortale perché porta male l'immortalità
Senti, il bene vero lo apprezzi quando lo perdi
È proprio in questi termini che vale a rendere momenti eterni
Pensa quanto tempo stermini tra abbracci spenti
E allora narrami, musa, di come intendi
Dare ancora ai miei soggetti l'onore dei sentimenti
E stringo i denti, senza suole e stringhe sui carboni ardenti
Senza mosse o finte, solo sbandamenti, ora senti
[Ritornello]
Sfondo con un soffio le porte del cielo
O musa, racconta di me che tremo
Mentre la mia penna si intinge nelle lacrime di Dio
Sento una scossa che spacca la schiena
O musa, racconta di lei che trema
Mentre combatto il demone che ho dentro
Niente è andato come volevo io
[Strofa 4]
Stringo i denti quanto questa penna
Quel che scrivo non si cancella
L'ispirazione di un attimo resa eterna
Negazione di resa, la presa interna che mi sbudella
Sono solo un uomo che solcando il suolo non avanza
Ma sopra un foglio basta e avanza sapere chi sono
La gioia io non la voglio
Sembra abbastanza la bellezza
Della malinconia come più grande dono
[Ritornello]
Sfondo con un soffio le porte del cielo
O musa, racconta di me che tremo
Mentre la mia penna si intinge nelle lacrime di Dio
Sento una scossa che spacca la schiena
O musa, racconta di lei che trema
Mentre combatto il demone che ho dentro
Niente è andato come volevo io